Rispetto alla mostra precedente, si nota una maggiore accensione di colore, specialmente nei blu oltremare che dialogano con le ocre dorate; ma il colore è dato sempre in stesura piatta o leggermente sfumata che tende a cancellare ogni sengno e vibrazione di pennellata.
Con questa premessa, sono proprio i soggetti di rocce, montagne, miniere a sembrare più compiutamente realizzati; a questo filone accostiamo quello in cui, entro geometriche strutture di antiche case, si collocano figure drammaticamente atteggiate, che mimano l'attesa o l'attimo che precede la morte, come ho già avuto occasione di scrivere. Un attimo che esprime, logicamente, il massimo di esistenza, perché tutta una storia è in esso concentrata (si veda l'esemplare "Osteria d'Oriente" ispirata al celebre libro di Davide e Renato Scagliola).
Fuga nel grano - olio su tavola - cm 70 x 55
Un altro filone vede introdursi le forme vegetali della natura accanto alle rocce: soffia un forte vento (ma anch'esso "geometrico") in questi paesaggi di grano, segale, sambuchi, grandi alberi frondosi, interi boschi in fiamme.
Fuochi nella notte - olio su tavola - 40 x 40 cm
Altro importante filone è quello dei "teatranti", dove Albano accosta figure in vari atteggiamenti tra loro discordanti (di danza, di attesa) fortemente drammatici; tipico, in mostra, il grande quadro "la notte di San Giovanni", notte in cui tutto può accadere: anche qui emerge la volontà di catturare il tempo, di esprimerne, attraverso la concomitanza di eventi diversi, l'ambiguità sfuggente.
La notte di San Giovanni (particolare) - olio su tavola - 135 x 100 cm
Vi sono poi gli intensi ritratti femminili: donne che, come le maghe Circe e Armida, esprimono l'atteggiamento affascinato e guardingo dell'artista verso il femminile.
E' bello e facile scrivere di un pittore la cui arte nitida non ha nebulosità, e pur rivolta a narrare misteri, non ha misteri e fumosità intellettualistiche, perchè tutta si riversa nelle forme e nella perfetta composizione, rivestita di una colorazione sapiente ed armonica.
Devo ancora citare, con ammirazione, la presentazione che Albano stesso ha scritto per la sua mostra: è un testo che riesce a ridarci lo stesso mondo della pittura, con rivelanti particolari e felici immagini. E' la riprova che oggi sono i pittori i migliori critici del lavoro pittorico, gli unici ancora in grado di decifrare in modo sensato gli universi di segni e colori.
Beppi Zancan, (La Stampa - Torino Sette; anno1997)
Sergio Albano al TG3 del Piemonte
Immortals indimenticabile inimmaginabile a TE Grande Maestro
RispondiElimina