All'insegna delle sei corde (1988)








VIBRAZIONI DI ARTE VISIVA ALL'INSEGNA DELLE SEI CORDE

Seminario d'Arte presso Adriano Parise Editore Stampatore

E' di nuovo giugno, quattro auto da punti diversi in ore diverse di questo sabato dal clima temperato sono in autostrada, con meta Colognola ai Colli. Gastone Cecconello è con me ed al solito i chilometri scorrono lievi, al ritmo scoppiettante di un dialogo fitto e variato.
Da Torino una Renault 4 pilotata da Sergio Albano porta un cospicuo carico di fosforo, avendo a bordo Guido Bertello, Franco Pieri e Adriano Tuninetto.
Dalla Bergamasca è partito Maurizio Scotti.
Da Chiari Alberto Cropelli ha incrociato per Lonato a prelevare Marco De Santi, il celebre solista di chitarra classica cresciuto alla scuola portentosa di Angelo Gilardino. Alle 9 più o meno, dribblando una ridda di cartelli indicatori fuorvianti approdiamo a villa Parise.
Due dominanti ammiragliano sull'edizione '88: I sei di Torino o quasi (vedi la malia che accompagna certe denominazioni) - Il fascino delle sei corde dello strumento di Marco De Santi.
Ogni anno questo Seminario d'Arte si avvale di una sorta di quid imponderabile che suscita fervore, una concentrazione che sublimano l'atmosfera dell'incontro, in ognuno ravviva lo spirito creativo e si incentiva l'umano calore nel nome ideale dell'arte. A questo risultato concorrono cause diverse di ordine ricorrente, altre di ordine squisitamente spirituale, e cause attinenti il raduno in corso; esaminiamole.
L'unzione dell'arte, le tante presenze che si sono susseguite in oltre un decennio a villa Parise; artisti di ogni frontiera, uomini di pensiero e di penna; l'insieme dei concetti espressi in queste sale, hanno lasciato traccia, hanno compensato ogni molecola di spazio, ficcandosi negli interstizi delle pareti, diluendosi in un pulviscolo che impalpabile cala sui nuovi ospiti, irrorandoli di vivificanti sensazioni.
La grande cucina è magna pars di ogni convivio, ogni ricetta, ogni sorso di vino è un atto d'amore che non cessa mai di stupire i convitati, cemento per le antiche e pronubo alle nuove amicizie.
Quest'anno uno spirito inedito aleggia nell'aria, la presenza di Marco De Santi, campione di un'arte sorella; i primi suoni di prova si spargono intorno, gli artisti del segno entrano con immediatezza in sintonia  con essi, le vibrazioni delle sei corde si espandono, si espandono sino ad esplodere nel diapason del concerto di tarda sera: la purissima cascata di note si insinua nella sfera percettiva dei consorti; affina e modifica la loro ispirazione creativa.
Le sette opere grafiche che risultano dall'intenso lavoro delle due giornate conviviali portano chiare le stimmate dell'incontro tra le die regine tra le discipline artistiche; sventagliano le loro cromie con splendida impudenza, opere di umana conquista sorte dall'angelica spinta maturata nel claustro, sette uomini che in quanto pittori non potranno mai essere angeli, almeno stando all'assunto poetico del regista Wim Wenders nel suo geniale "Cielo sopra Berlino": gli angeli che dall'alto scrutano gli accadimenti del mondo li colgono solo nella chiaroscurata accezione del bianco e nero.

lì, 20 giugno 1988 da Colognola ai Colli

MARIO PISTONO



Le opere di Sergio Albano realizzate durante il soggiorno a Colognola ai Colli furono la serie di cromolitografie Gelosia n° 1 e Gelosia n° 2


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