Il quadro che visse due volte

ATTENZIONE! State osservando la stessa opera :)



Un artista che è riuscito ad imporre stabilmente la propria identità pittorica all'attenzione del mondo dell'arte è destinato ad essere apprezzato nel tempo. E' destinato ad essere studiato, goduto appieno in tutte le sue sfaccettature. Soprattutto se parliamo di Sergio Albano!
Ho notato che molti rimangono particolarmente colpiti dalla qualità delle sue opere, ma anche dalla storia celata dietro a ognuna di esse.
Certo, si sa che un'opera realizzata da un perfezionista assoluto non può mai ritenersi "finita", sino a quando l'artista non la bandisce dal suo sguardo, onde evitare di impazzire; spesso infatti subisce ulteriori rimaneggiamenti, anche a distanza di decenni, risultando così molto differente nella sua versione definitiva (la director's cut!). Come per numerosi quadri di Sergio, "Festa langarola" - un olio 75 x 90 cm su tavola, lontanamente ispirato alla festa di S. Lino di Ceva, ha avuto due versioni: nella prima potremmo dire che, per molti versi, si respirano ancora le atmosfere assaporate nella mostra: "Mistero verde" (Galleria Davico, 2005);



Ecco due dettagli dell'opera a confronto (non fate troppo affidamento al contrasto e al nitore)


Nella seconda invece cala la sera, scompaiono i due cacciatori, il cane da riporto e la sua preda stretta tra le fauci; i culmi allettati del grano si raddrizzano, scompare ogni traccia del loro passaggio. La figura di un viandante appare nei pressi della chiesetta, mentre la coppia di danzatori si defila aldilà del poggio, con i calanchi delle Langhe sullo sfondo.



E poi la natura sullo sfondo che cambia e, come d'incanto, qua arretra, là avanza..ma non voglio togliere allo spettatore il gusto di trovare le differenze!


..infine, il sole (la luna?) signoreggia dietro ad una nuvola spettrale...

Festa langarola risale al 2006, la seconda versione è del 2007.


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