Taggia secondo Sergio Albano: tre opere inedite

Grazie all'amico Ezio Rovera (1937-2001), noto scultore tabiese che nel 1981 fece conoscere Taggia al maestro, Sergio Albano ebbe modo di trascorrere le vacanze estive con la propria famiglia nella bellissima città della valle Argentina e, per la precisione, in via S. Dalmazzo 59 (di fronte a Palazzo De Fornari).
Taggia fu per Sergio una miniera di suggestioni nelle possibilità che offriva dal punto di vista artistico. Realizzò innumerevoli studi a biro di vari scorci della città, della natura circostante fino alle spiagge di Arma, alcuni diventati quadri e altri disegni (altri ancora sono andati perduti perché contenuti in un corposo block notes di cui si è perso traccia). Queste tre opere eseguite en plein air, ritrovate per puro caso e mai esposte ufficialmente, rappresentano una piccola testimonianza dell'amore per Sergio nei confronti di Taggia. Le proponiamo per la prima volta.
N.b. la fondazione Maria Caterina Pizzio Alberto Rovera è una ONLUS che ha raccolto l'eredità di Ezio Rovera ospitando eventi, aiutando i nuclei familiari in difficoltà e, in particolare, assegnando borse di studio.


Chiesa di Santa Caterina
acrilico su carta
cm 50 x 70

nei pressi della Santissima Trinità (o dei Rossi)


Via Padre Nicolò Calvi
acrilico su carta
cm 70 x 50
executed in 1981

nei pressi della bella e singolarissima piazza Adelaide di Susa (detta Piazza Grande)


Salita Littardi a Taggia
acrilico su carta
cm 70 x 50
executed in 1983

Via Littardi che sottopassa una casa-torre dei Clavesana, del sec. XI-XII, è la strada più antica di Taggia e in quest'opera mostra uno degli archi più arditi mai visti in Liguria: da spigolo a spigolo!


Tanti anni fa sull'antico ponte romano (torrente Argentina)

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