La bufala di Rosazza borgo esoterico


La chiesa: simboli NON di attribuzione massonica
Rosazza (BI) è un suggestivo paese della Valle Cervo che, nell'ultimo trentennio del XIX secolo fu stravolto (in senso positivo) dall'ingegno di Federico Rosazza (1813 - 1899) filantropo e politico italiano che, in ricordo di moglie e figlia, scomparse prematuramente, contribuì all'abbellimento e allo sviluppo sociale del paese facendo realizzare, a sue spese, numerose opere pubbliche. Le opere furono realizzate su indicazioni dell'amico di Graglia Giuseppe Maffei (1821-1901), medium e spiritista (e NON architetto) tramite il quale sperava di mettersi in contatto con moglie e figlia.


Il ponte del cimitero. A Rosazza le stelle sono ovunque
La classica clessidra alata, simbolo del tempo che fugge
Camminando per le vie di Rosazza, ci si addentra in un dedalo di splendidi edifici: la monumentale chiesa, un castello attorniato da finte rovine, numerose fontane, fra cui la Fontana della Colonna sormontata da una statuetta raffigurante Pietro Micca (!), il municipio, con una statua del re Umberto I e una di Emanuele Filiberto di Savoia (che conobbe gli abitanti di Rosazza); opere dallo stile bizzarro, antichizzato, che si spinge ben oltre l'Eclettismo ottocentesco. La logica costruttiva è a noi ignota, poiché si dice che, per ogni decisione in campo architettonico e artistico, Federico seguisse pedissequamente le indicazioni dettate da uno "spirito guida" evocato dal Maffei. E, di conseguenza, Rosazza è caoticamente disseminata di simboli di origine più o meno ottocentesca, medievale o preistorica, tutti erroneamente attribuiti alla massoneria e non a epoche precedenti.

Un'incisione pseudo-druidica spacciata per vera, ma inventata dal Maffei
Il suggestivo castello di Rosazza
L'arcata d'ingresso del castello 
E non c'è nulla di strano in tutto questo, ci provano tutti a tramutare Rosazza in un'attrattiva turistica, costruendole attorno l'idea di città esoterica e magica (come si è fatto per le bufale esoteriche della Torino magica) dallo staff di Roberto Giacobbo a quello di Discovery Channel, passando per registi, blogger, scrittori e gli stessi massoni.

Eh già, qui si osserva un fatto paradossale, e cioè che alcuni massoni conoscono meno la Massoneria rispetto a un comune mortale: difatti sono i primi ad esaltarsi per i simboli di Rosazza, senza sapere (o facendo finta di non saperlo) che, pur essendo un territorio di massoni, Federico Rosazza NON apparteneva ad una specifica obbedienza (non ci sono documenti che lo comprovino). Certamente coltivava un grande interesse per l'occulto, ma il suo obiettivo è stato quello di lasciare più che altro un segno tangibile di un altro possibile modo di essere e di pensare, lavorando consapevolmente (o inconsapevolmente) per il bene degli altri. 

Tutto qui.

(Questo articolo costituisce solo un piccolo assaggio di quello che sarà un futuro video su Rosazza)




Nessun commento:

Posta un commento