Lassù dipinge ancora


Susa, giardini di Augusto, un inverno di fine anni '60 

Lassù, papà dipinge ancora. Mentre il pennello traccia disinvolto nuove forme di bellezza, il mitico cavalletto Jullian, suo compagno di viaggio, se ne sta piantato in mezzo alla neve, ritto e immobile sulle esili zampe. L'inseparabile macchina fotografica russa custodisce il suo sguardo: impressioni e spunti catturati qua e là tra stradine, chiese e campi innevati, possibili soggetti che forse prenderanno forma. L'ispirazione guida il pennello che danza leggero e veloce, ma i colori della sua tavolozza non si vedono e il suo dipinto non può essere descritto, se non con il sussurro del vento, il mormorio dei prati, il profumo della terra e il silenzio dei boschi. Agli occhi di un artista l'opera d'arte è linguaggio dell'anima, e quella di mio padre ha la forza di dar vita a ciò che si pensa e si vorrebbe esprimere nei momenti di incanto e contemplazione di fronte alla natura. La sua arte continuerà a parlarci, viva più che mai. Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e continueranno a farlo!


Nessun commento:

Posta un commento