TORINO NON E' MAGICA



Torino non è magica, ma sopratutto non è la città del diavolo.
Il post di oggi serve per rispondere ad un sacco di domande che mi fanno alcuni amici, qui a Torino per la prima volta, che sanno quanto mi faccia piacere fare da Cicerone per loro; domande che tuttavia riguardano la cosiddetta Torino magica, esoterica, satanica, massonica, ecc..insomma quei singoli aspetti della mia città, attraverso racconti, dicerie e quant'altro sino alle più inquietanti vicende di cronaca nera, a cui si vogliono attribuire caratteristiche del tutto arbitrarie. Fra le bufale più diffuse vi sono quelle che riguardano la statua della Fede che, dalla scalinata della Chiesa della Gran Madre, indicherebbe la posizione del Sacro Graal; o quella del Genio alato della Scienza, in cima al monumento ai Caduti del Frejus, in realtà visto come Lucifero. Come se non bastasse, piazza Statuto sarebbe infatti epicentro di energie negative in quando Torino è considerata vertice di un triangolo della magia nera, insieme a Londra e San Francisco: cose che hanno contribuito a dare a Torino la nomea di "Città del Diavolo". Tutte queste panzane le troviamo quasi dappertutto in vari libri popolari, nei tour (a pagamento), sul web e in numerosi racconti che, zitti zitti, cercano di fondersi con la realtà storica.


Vista l'insistenza con la quale mi chiedono che cosa ne penso, citando molte altre cose che non ho mai sentito nominare, allora rispondo con un "ma chi ve lo ha detto?" a caratteri cubitali impressi con il fuoco. Perché davvero non se ne può più: sapere che Torino è ricordata solo per stupide congetture mi da veramente tanto fastidio. Non pensiate che sia un fenomeno nato ieri, ci troviamo di fronte ad un caso clamoroso di fraintendimento del significato di un decoro, di una statua, di un'architettura, creato ad hoc tra la fine degli anni '60 e per buona parte degli anni '70 e volto a sostenere che in Torino e nei dintorni ci fossero elementi misteriosi e magici. Allora però si trattava semplicemente di una serie di "bufale" e scherzi di appassionati di misteri (rei confessi), che poi hanno subito nel corso degli anni una deriva mistico-esoterica assecondata da scrittori e giornalisti, con motivazioni molto diverse fra loro. L'attuale popolarità di queste balle invece è legata, ne più ne meno, al concentrarsi delle "magie" del marketing e alle capacità strategiche di aziende o di esaltati che riescono a creare un business, capace di sostenersi e di autopropagarsi con libri, tour, conferenze e quant'altro.  

Lasciamo stare le ENORMI difficoltà che avrete nel cercare un elemento in grado di suggerire qualche connessione con le teorie esoteriche che circondano la città, perché altrimenti fareste notte in bibioteca o al pc, ma limitiamoci a rilevare che le teorie di una Torino legata all'occultismo sono spesso distorte già in partenza da un errore del sillogismo su cui si fondano e cioè:

1) il luogo "A" possiede singolari caratteristiche che nel loro insieme chiameremo "B"; 
2) l'insieme delle caratteristiche "B" evoca un sedimento di luoghi comuni legati all'esoterismo "C"; 
3) il luogo "A" è un luogo esoterico. 


Vi faccio un esempio: il signor Ciapa-ciuc nota che il balcone di Villa Principessa Melarosa è riccamente decorato e ha due bellissimi telamoni in Sienite della Balma raffiguranti due fauni; a cosa assomigliano quei fauni? Al diavolo, hanno le corna! E allora comincia a far girare la voce che quello è un chiaro riferimento a Satana, che il demonio aleggia da quelle parti, che taluno ne ha percepito la presenza e talaltro è scomparso misteriosamente nei dintorni. Il signor Falabrac che ascolta distrattamente queste storie, fa un'ulteriore semplificazione e tutto quello che gli resta in testa è: in via del Malconsiglio 13 a Torino c'è il (balcone del) diavolo. Peraltro siccome quella del signor Ciapa-ciuc e un'affermazione visivamente ineccepibile, mette su un racconto per consolidare la presenza del diavolo in quella villa e, nel racconto, ci infila una strega, una loggia massonica piena di scatoloni, varie presenze oscure che ti toccano, il fantasma di un monaco senza testa (la gente va matta per queste cose). Ovviamente quasi nessuno di chi legge un libro sui misteri di Torino o partecipa ad un tour sulla Torino esoterica si renderà conto che non esiste nessun riferimento bibliografico, antecedente gli anni '60, che contenga queste leggende, ma solo un passaparola da cui è stato attinto del materiale. E' stato il signor Ciapa-ciuc ad aver unito i puntini nel modo che faceva comodo a lui. E così guarderà quanto altro c'è di insolito a Torino e così andrà avanti a scrivere altre bufale per il suo sito, per il suo tour, per il suo libro. Tornando al monumento ai Caduti del Frejus: il Genio della Scienza che trionfa sull'ignoranza, vale a dire i Titani, che cercano di arrampicarsi in cima alle rocce, sembra un angelo: e così il signor Ciapa-ciuc potrà dire che quello è un angelo decaduto, Lucifero che sorveglia piazza Castello fonte di energia positiva. E così al distratto signor Falabrac che vede, legge o ascolta queste panzane rimarrà in mente che in piazza Statuto c'è Lucifero!


Ovviamente la verità è che Torino non è esoterica e magica, sono solo creazioni del marketing, ma in fondo sono storie come tutte le altre, con il loro fascino che fa presa su chi le ascolta. Ora, che queste storie siano elevate agli onori degli altari non dovrebbe fregarcene nulla, in fondo che male c'è ad ascoltare qualche affascinante interpretazione? Molti sarebbero d'accordo nel dire che è solo un modo come un altro per intrattenere il pubblico con leggende contemporanee o per offrire un punto di vista interessante, e che non ci sia nulla di male nel rispondere ad una domanda vendendo un servizio. In effetti l'idea di creare un'aura di mistero attorno ad una città così suggestiva è bello, anche se a lungo andare penso che questo giochino pateticamente primitivo rischi di danneggiare la nostra città, consolidando un'immagine negativa di Torino.

Parliamoci chiaro: a me le storie piacciono, nutro grande stima e rispetto nei confronti di chi per diletto o per professione racconta antiche leggende per il gusto di intrattenere il prossimo e di stuzzicare la curiosità, ma la fantasia è uno strumento potentissimo, serve per veicolare qualcosa di vero e importante attraverso la finzione e non dovrebbe essere utilizzata a puro scopo di lucro. Pertanto mi sarà sempre gradito ascoltare racconti, leggende, aneddoti con un proprio fondamento storico (sopratutto se sono un archetipo collettivo e non il frutto di calcolate strategie lucrative) ben sapendo che ad arricchirsi, questa volta, è la comunità.


Bene! Per il momento penso di aver scritto abbastanza, continuate a seguirmi perché il mio viaggio tra inganni, imbrogli, truffe, palesi inesattezze e cantonate madornali è solo all'inizio!

Francesco Albano

3 commenti:

  1. Qualche nome e cognome l'avrei fatto... e in effetti mi è capitato di farlo, anche in pubblico! Ad ognuno il suo merito, no? ;-)

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  2. Io credo tutt'altro, torino è un insieme di significati non comprensibile a molta gente ''profana'' un sinonimo da dare a coloro che non comprendono e ne stanno al di fuori della comprensione esoterica, L'angelo di piazza statuto ha molti significati, in primis Lucifero, detentore della conoscenza e colui che detiene e deriva dalla Luce. Socrate diceva chi è ignorante ricerca la conoscenza, ma qui ci si ferma a Ignoranza senza ricerca. Il fatto del sacro graal (che non ha nulla a che fare con un oggetto) ma bensì con un concetto, come la pietra filosofale, la cosidetta Occultum
    Interiorae Lapidem, un semplice concetto che simboleggia un qualcosa all interno di noi stessi ecc ecc... basta poco a speculare.

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    1. Genio alato del monumento = Lucifero. Chi lo ha detto?

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