Presentazione del libro CHIESE, CAMPANILI & CAMPANE DI TORINO



di Sergio Donna, Piero Abrate, Francesco Albano, Luigia Casati, Raffaello Emaldi, Achille Maria Giachino, Milo Julini, Anna Perrini

Fotografie di Carla Colombo, Vittorio Greco, Beppe Lachello

Spartiti di Beppe Novajra

Per info e prenotazioni, scrivere a:
segreteria@monginevrocultura.net

PRESENTAZIONE

Presentare un’opera articolata come questa è un’operazione complessa, soprattutto tenendo conto che alcuni degli autori sono amici di lunga data, di cui conosco il valore e l’autorevolezza. Questo bel libro si presenta da solo ed è soprattutto un atto d’amore per Torino, una città così colma di storia e di arte che, anche in ragione del carattere dei suoi abitanti, ha sempre preferito non ostentare, scegliendo posizioni secondarie, secondo la regola tutta torinese: esageroma nen!
Il tema scelto e soprattutto il suo sviluppo, abilmente amalgamato come si evince dal titolo del libro, ci offrono l’occasione per conoscere una parte rilevante dell’architettura e dell’arte sacra torinese, suggerendo piste di lettura originali, sempre rigorose, e che non virano mai in direzione della retorica.
Ogni singolo monumento non è solo oggetto di descrizione secondo i canoni consueti, ma anche humus fertilissimo nel quale far rivivere storie e personaggi, in qualche caso meno noti, in altri dimenticati. Siamo al cospetto di un panorama ricchissimo, utile certo per il turista, ma anche per i torinesi, a cui spesso sfuggono piccole e grandi perle di storia e di cultura, adagiate proprio accanto ai percorsi affrontati nella nostra quotidianità.
Non si può quindi non essere grati a questo gruppo nutrito di autori che, prima di essere instancabili ricercatori e appassionati narratori (con le parole e con le immagini) della nostra città, sono soprattutto delle persone che amano Torino.
Sono certo che questo volume, costato tanto lavoro e costruito soprattutto con la passione di tutti, sarà uno strumento prezioso per chi intende saperne di più, scoprire cose nuove, ritrovare una tradizione, conoscere fatti e persone che meritano di essere ricordati, avendo come focus monumenti dell’architettura e dell’arte connessi alla religione e alla storia. Il riferimento al sacro non è un fine, ma un mezzo per offrire una visione allargata che si apre in direzione di più ambiti e periodi, confermando, se mai ce ne fosse bisogno, quante cose belle e importati custodisce questa nostra amata Torino.

Massimo Centini


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