Le sirene a due code di Torino

Torino ha tante sirene!

Questa volta il nostro cammino ci guida sul fondo del mare per mostrarci un soggetto molto insolito: la sirena bicaudata. In realtà ne avevamo già parlato in un post  di questo autunno intitolato "La sirena a due code della Sacra di San Michele" che ha riscosso un enorme interesse da parte dei lettori.

Se ci pensate, questa leggendaria creatura è radicata nella cultura popolare in modo davvero sorprendente, vuoi per leggende, fiabe e opere d'arte che, negli ultimi secoli, la associano in modo convenzionale ad uno stereotipo di bellezza femminile con capelli lunghissimi e una coda di pesce al posto delle gambe.

Si tratta di una creatura ambigua, simbolo di fascino e persuasione, capace di innamorarsi e compiere miracoli; per molte culture è una creatura benevola, secondo altre è terribilmente ostile o foriera di sventure.

In queste puntate dedicate alle decorazioni zoomorfe, fitomorfe e antropomorfe sugli edifici di Torino, se vogliamo andare alla ricerca di qualche sirena degna di nota non possiamo far altro che dirigerci in due posti: 

1. Esterni di Villa della Regina (Vasca della Sirena

Dentro la fontana trova posto una scultura in marmo raffigurante una sirena a due code mentre sputa uno zampillo

(l'immagine è stata presa dal sito http://www.beniculturali.it/)


2.  Giardini Reali (Fontana della Nereide e i Tritoni

Al centro dei giardini troviamo la Fontana della Nereide e Tritoni (o Fontana dei Tritoni), costituita da un gruppo statuario raffigurante una Nereide circondata da Tritoni, e da tutta una serie di altre creature metà umane e metà pesce. E' stata realizzata dallo scultore Simone Martinez tra il 1765 e il 1768. In realtà le Nereidi, che molti confondono con le Naiadi, non sono proprio delle sirene, bensì Ninfe marine, spesso rappresentate a cavallo di un ippocampo, o di una pistrice. In giro per l'Italia troviamo tante altre Nereidi, ad esempio nella Fontana dei Tritoni in piazza Vittorio Veneto a Trieste, nella Fontana del Nettuno (detta anche "il Biancone") situata in piazza della Signoria a Firenze; oppure nell'immensa Fontana Pretoria, in piazza Pretoria a Palermo. La Nereide dei Giardini Reali ha l'aspetto di una sirena a due code.

(fonte http://viaggi.nanopress.it/fotogallery/fontane-ditalia-le-piu-belle_4587_12.html)
3. Parapetto di Villa Scintilla  

Due sirene a due code.. alate (sic!) sono collocate ai lati del terrazzo di Villa Scintilla, in strada Comunale di Mirafiori 78. Si tratta di un edificio signorile risalente al XIX secolo. Segnalato da www.caus.it

(fonte: http://www.arcase.it/)
3. Ingresso di via Nizza 378

Ai lati di questo portoncino vi sono un paio di sirene bicaudate, intente a sorreggere (per finta) un frontone che racchiude motivi floreali (un gruppo di alghe fluttuanti?)


Prima di commentare queste sculture, vorrei ricordare che l'iconografia della sirena, così come ci è giunta dal Medioevo, è frutto di una progressiva trasformazione nell'immaginario collettivo, probabilmente dovuta alla convergenza di miti provenienti da popolazioni molto distanti fra loro. 

Nei decori architettonici la sirena a due code - simbolo di doppiezza e falsità - in ragione del suo aspetto e della posizione lasciva delle due code è stata a lungo utilizzata per mettere in guardia contro la tentazione della carne o, molto più probabilmente, come simbolo apotropaico. Adesso è simbolo della catena statunitense di caffetterie Starbucks (sic!).


Sirena a due code (da "Naturalis Historia")
Pur corrispondendo a questa descrizione la sirena di Villa della Regina ha un carattere puramente ornamentale, anche se il nudo è esplicito. L'idea di utilizzarla in una fontana è diffusissima, basti pensare per esempio alla monumentale Fontana del Nettuno a Bologna (piazza del Nettuno); alla Fontana di Sant'Andrea ad Amalfi (via Duca Mansone I); alla Fontana della Sirena a Carrara (via Carriona), tutte con statue di sirene a due code che zampillano silenziose.


Se invece ci spingiamo lungo via Nizza, fin quasi all'angolo con corso Maroncelli, al numero 378 di un palazzo un po' strano, dallo stile eclettico non facilmente decifrabile, eterogeneo (anche per via del quarto piano che, a tutti gli effetti, sembra frutto di una sopraelevazione), ci sono due sirene a due code molto diverse da quella della Vasca della Sirena.

Prima di tutto le code non sono divaricate, bensì attorcigliate e, in mezzo alle gambe, c'è una foglia di acanto. L'impiego di questo ornamento risale all'antica Grecia (lo troviamo su capitelli, bassorilievi, ecc..) e percorre numerose epoche, fino ai giorni nostri. Simbolo di verginità, il motivo della sua collocazione si commenta da se.




E voi, che cosa ne pensate? Sapreste segnalarmi altre interessanti sirene?




2 commenti:

  1. articolo interessante. a Torino non ne conosco altre, anzi di quelle di via Nizza ignoravo l'esistenza. si riscontrano frequenti testimonianze nelle pievi di campagna di epoca medioevale, ad esempio San Secondo di Cortazzone, incise nei capitelli

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  2. E' vero sono molto diffuse, grazie per la segnalazione :-)

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